mercoledì 31 luglio 2013

MOTORADUNO TINGAVERT



Il 27 e 28 luglio si è svolto il TINGADVENT, quarta edizione del motoraduno Tingavert al villaggio KINKA a Pragelato. Per chi voleva anticipare, la pre-apertura è stata il 26 alle 18.00.
Il mio primo vero motoraduno. Come è stato? INCREDIBILE. Non ho prenotato il posto in albergo e nemmeno la tenda, in fin dei conti abito a soli 64 km da Pragelato.

26 luglio
Alle 16.00 comincio a prepararmi, tiro fuori gli stivaletti da moto, tiro fuori il giubbotto, controllo la moto e alle 16.20 sono pronto a partire, faccio un giro sul forum e saluto i partecipanti con un "sto arrivando".
Esco dal garage e mi avvio, la strada è libera e anche con il giubbotto addosso non sento poi così caldo, scelgo di fare un pezzo di tangenziale da Volvera a Pinerolo, e poi salgo per la SS23. E' una strada che in realtà non avevo ancora fatto in moto, preferendo il canavese, visto che i miei due migliori amici bikers abitano da quelle parti. Dopo un' ora di strada arrivo al Kinka e subito vengo accolto dallo staff del Tinga. Sul prato del campo da calcio c'erano già una ventina di moto, ho respirato subito aria di fratellanza biker.
Ho conosciuto buona parte dello staff e dopo aver cazzeggiato per una buona oretta, e col rammarico di non poter partecipare alla grigliatona di benvenuto, alle 19.00 sono andato via, con la voglia che fossero già le 8.00 della mattina successiva.


27 luglio
Volevo partire alle 8.00, ma alla fine, tra una cavolata e l'altra sono partito alle 9.00, insieme alla mia zavorrina. La strada cominciava ad essere già più familiare, e dopo esserci fermati a fare il pieno siamo arrivati al Kinka intorno alle 10.15. Subito iscrizione e acquisto di una maglietta e una bandana del club, ritiro dei biglietti della lotteria (inutili perché come al solito non ho vinto una beata minchia) e vari gadget. L'aria che si respira è fantastica, tanti motociclisti, tante zavorrine, tutti uniti dalla passione delle due ruote. Dopo vari giri tra gli stand, due chiacchiere con altri motociclisti, due risate al desk di accoglienza, si è fatta l'ora del pranzo. Finito di pranzare si va al prato a vedere la partenza del giro veloce e a prepararsi per la partenza del giro turistico, al quale partecipavamo anche noi. Il giro ci ha portato da Pragelato a Puy-Saint-Pierre, in Francia, e oltre alla bellezza del percorso, mi ha stupito l'organizzazione del giro, un serpentone di oltre 40 moto tutte al passo in modo perfettamente ordinato, senza nessuno sborone che si mettesse a far minchiate! Ad ogni incrocio o rotonda c'era una staffeta del Tinga che regolava il traffico permettendoci di proseguire senza doverci fermare ogni volta, il capogruppo e la motoscopa sono stati grandi! Gli automobilisti francesi, inoltre, si sono dimostrati gentilissimi accostandosi per lasciar scorrere il serpentone, fermandosi addirittura agli incroci finchè non eravamo passati tutti ( lasciamo perdere la cafonaggine degli automobilisti italiani, per poco una Nissan non mi metteva sotto ad una rotonda, fottendosene della staffetta con tanto di paletta). Al ritorno, a Sestriere, abbiamo aspettato il gruppo del giro veloce, il serpentone a quel punto era di 110 moto!!! Senza fermarmi al villaggio ho proseguito verso Casalgrasso e poi a casa. Giornata stupenda!

28 luglio, chiusura del raduno
Nonostante i bagordi del sabato sera, il 28 mi sveglio di buon ora, anche perché il giro del gruppo sarebbe partito alle 10.00. Stavolta come zavorrina, al posto di mia moglie, porto mia figlia Ilaria, che sia la volta buona che si intrippa per le due ruote?
Partenza alle 8.15, arrivo alle 9.30. Rispetto ai due giorni prima, la strada per il Sestriere è parecchio trafficata. Si sa, il Torinese che non va al mare sceglie le montagne per le passeggiate domenicali! Comunque, dopo aver fatto colazione scambio due chiacchiere con lo staff del Tinga, chiedo come è andata la serata, controllo i numeri estratti della lotteria (nemmeno il premio di consolazione....tzè) e mi preparo per il giro al Colle delle Finestre. Anche durante questo giro mi compiaccio per l'organizzazione, soprattutto perché la strada per il colle è da SUICIDIO, una sola corsia a doppio senso di marcia, ci passano a malapena una moto e un'auto affiancate (ma ci siamo ritrovati davanti camper, furgoni, fuoristrada, di tutto). Le curve sono parecchio strette e con pochissima visibilità, ma farle in moto è una gran figata!!!! Davanti a me arrancava un enduro 125 con pilota e zavorrina, ma ce l'ha fatta, è salito fino in cima anche se all'arrivo sembrava una teiera!!!! Si arriva in cima, 2176 metri s.l.m., un freddo cane e la nebbia, ma quante risate! Foto di rito e si torna giù, con la raccomandazione di stare distanziati visto la strada . Arrivo al Kinka intorno alle 11.45, pranzo, sexywashing (guardatevi il video, è divertentissimo), giochi e ripartenza alle 15.00, visto che si prospettava un traffico anormale dopo le 15.30.

Conclusioni
Un week-end stupendo, e vorrei veramente ringraziare tutti, tutti i membri del Tinga, tutti i fratelli bikers, il fotografo e tutti gli altri. Spero che quest'anno passi in fretta e ci si riveda quanto prima al KINKA.
LAMPS!!!

P.S. qua sul blog trovate foto e video dell'evento


mercoledì 24 luglio 2013

GUARDIAN BELLS (ovvero le campanelline dei bikers)



Qualcuno di voi conosce questo piccolo gioiello?




Molti probabilmente no, anche perché è qualcosa che rientra nel codice dei bikers, e anche molti bikers ne ignorano l'esistenza o se sanno cos'è, probabilmente ne ignorano il significato. Posso dirvi che è un grande segno di amicizia. Legate a questa campanella ci sono varie leggende, vi voglio raccontare le tre più conosciute:

La leggenda della campana Guardian

Molti anni fa, in una fredda notte di dicembre, un vecchio burbero motociclista era di ritorno da un viaggio in Messico con le bisacce della sua moto piene di giocattoli e altri gingilli assortiti per i bambini di un orfanotrofio vicino a dove lui lavorava.

Mentre cavalcava nella notte, pensava alla fortuna che aveva avuto nella vita, quella di avere una donna amorevole che capiva il suo bisogno di andare per le strade e pensava alla sua moto, che non lo aveva mai deluso una volta in tanti anni di strada insieme.

Ebbene, a circa 40 miglia a nord del confine, nel deserto, si nascondeva un piccolo gruppo di famosi critters, meglio conosciuti come Gremlins o spiritelli maligni di strada. Sai, quelli che lasciano sempre degli ostacoli sulle strade, che so, una scarpa, tavole di legno, pezzi di vecchi copertoni , o quelli che scavano le buche tanto temute per i bikers e che spesso sono causa di incidente, o quelli che ti fanno capitare di tutto sulla tua moto, anche i guasti più impensati. Loro vivono per questo e quando riescono a realizzare i loro progetti gioiscono per le loro malefatte.

Bene, al nostro biker, lupo solitario, subito dopo una curva, in quella notte di luna, i folletti tesero un agguato, facendolo cadere sull'asfalto e scivolare per parecchi metri, si fermò dolorante vicino alla sua moto, nell'impatto con l'asfalto si erano rotte le bisacce e tutti i giocattoli erano sparsi sulla strada. Mentre giaceva lì, incapace di muoversi, i folletti di strada si avvicinavano minacciosi verso di lui per averne la meglio definitivamente. Ebbene, questo biker, non essendo uno che si arrendeva facilmente, iniziò a lanciare le cose uscite dalle bisacce contro i folletti, ma questi, per nulla spaventati, continuavano ad avvicinarsi, vedendo che tutto era inutile, si ritrovò in mano una campana uscita dalle bisacce, iniziò a suonarla con la speranza di spaventare il piccoli gremlins.

Circa a un mezzo miglio di distanza, accampati nel deserto, c'erano due bikers seduti attorno al fuoco che parlavano della bella giornata passata in giro con le loro moto, della sensazione di libertà che da il vento sulla faccia mentre cavalcavano attraverso il loro grande paese.Nel silenzio della notte sentirono questo suono incessante di campana, da prima pensarono ad una chiesa, ma poi ascoltando bene, capirono che era qualcos'altro. Incuriositi montarono in sella e trovarono il vecchio biker circondato dagli spiritelli ormai pronti a terminare l'opera. Inutile dire che, facendo parte della fratellanza biker, si lanciarono subito contro gli spiritelli e li misero in fuga, salvando così il nostro lupo solitario.

Il vecchio non sapendo come sdebitarsi, offrì loro del danaro, ma come tutti i veri bikers loro, rifiutarono categoricamente. Ebbene, il nostro protagonista però, come al solito, non si diede per vinto, tagliò due pezzi di pelle delle sua bisacce li legò ciascuno a una campanella e poi le posizionò sulle moto dei motociclisti, il più vicino possibile al suolo. Il vecchio guerriero di strada disse ai due bikers che con quelle campanelle messe sulle loro moto sarebbero sempre stati protetti dai folletti maligni di strada e che se per caso, si fossero trovati in difficoltà, suonandole un altro motociclista sarebbe corso in loro aiuto, come era accaduto a lui.

Così, ogni volta che vedete un motociclista con una campana sulla sua moto, sappiate che egli è stato benedetto con la cosa più importante nella vita, l'amicizia di un collega motociclista.


Lo Scopo della Bell Guardian

Molti di noi hanno sentito la storia di spiriti maligni di strada. Sono piccoli folletti che vivono per le strade e sulle nostre moto. Amano guidare, e sono anche responsabili della maggior parte dei problemi delle nostre moto. A volte le nostre frecce rifiutano di funzionare, la batteria si esaurisce, la frizione ha bisogno di taratura, o una qualsiasi delle centinaia di cose che possono andare male. Questi problemi sono causati dagli spiriti maligni di strada.

I folletti maligni di strada non possono vivere in presenza della campana, perché rimangono intrappolati nella cavità della stessa. Tra le altre cose, il loro udito è super sensibile, essendo per cui intrappolati nella campana, il suono della stessa li fa impazzire. Essi perdono la loro presa e cadono per la strada.

Se vi comperate da soli una campana Guardian, la magia funziona, ma se la campana vi viene regalata, il potere raddoppia e saprete sempre che da qualche parte c'è un amico che vi pensa pronto ad aiutarvi.

Dunque, se avete un amico che non possiede una campana, non datela vinta ai folletti maligni di strada. regalategliela e per lui sarà bellissimo sapere che qualcuno lo pensa. La campana, oltre a prevenire i guasti della vostra moto e gli incidenti di percorso, aiuterà ad eliminare spiriti maligni di strada.

Lucidatura della Bell Guardian

E' consuetudine per alcuni di noi legare una campana di bronzo nella parte anteriore sinistra del telaio della nostra moto, nel punto più basso vicino al suolo, qui è dove funziona meglio e si sporca di più. E' una piccola cosa, ma il motivo è nobile, ogni volta che la campana si sporcherà e noi la lucideremo, ricorderemo gli amici perduti che ora sono nel vento.

Quando sentiremo suonare la campana, sapremo che i nostri fratelli e le nostre sorelle sono in viaggio con noi, questo ci ricorderà come è facile sbagliare e perdere la vita.

E forse, soltanto forse, la prossima volta che saremo in pericolo, loro saranno lì per aiutarci ... e noi li ringrazieremo ogni volta che spendiamo un po del nostro tempo per lucidare la campanella.



Ovviamente in commercio ci sono molti tipi di campanella, con vari disegni, ma quella che vedete in foto è proprio quella che mi è stata regalata dal mio amico Andrea. Non conoscevo nemmeno io il significato della campanella, e all'inizio pensavo fosse un semplice portachiavi, ma la mia innata curiosità mi ha spinto a saperne di più...e a ringraziare veramente col cuore un amico, un fratello biker, per questo piccolo, ma importantissimo oggetto. Grazie CUGGI.

NEVER RIDE FASTER THAN YOUR ANGEL CAN FLY



Amo la moto, la amo da quando ne ho memoria, ho amato il mio motorino, un Cricket Testi, ho amato (e avuto, anche se per poco) la Cagiva Mito 125, ho amato e provato a comprare l'Aprilia Pegaso 125 (non ho amato la Vespa 50 HP perché non l'ho mai sentita mia, perché è stato un obbligo impostomi che ha sostituito il Pegaso), e soprattutto ho amato da subito la mitica Honda Dominator 650. Quando avevo 16 anni sono salito su quella di mio cugino e subito ho pensato che da grande sarebbe stata mia. Sono passati 19 anni e l'ho comprata. Amo girare in moto, con calma, senza correre o strafare, perché della moto amo il senso di libertà che sa dare, amo il potersi godere la strada con la testa fuori da un abitacolo. L'obbligo del casco mi ha levato la sensazione di aria tra i capelli, ma ha dato a tutti noi un pò di sicurezza in più, e per questo non patisco. Amo le uscite senza un perché, senza un motivo, ma solo per il gusto di salire in sella e andare. Non sono un corridore, non mi piace la velocità, non mi piace spingermi oltre il limite, sono io che devo portare la moto, non è lei che deve portare me. Mi piace fermarmi in riva ad un lago o in cima ad un colle.



Chi non ha una moto non può capire cosa voglio dire, non può capire quello che una moto può farti provare, non può capire tutto quello che gira intorno alle due ruote. Il saluto tra bikers, il suono dello scarico, e mille, mille altre cose. Bikers non si diventa, lo devi sentire dentro, ci nasci con la voglia delle due ruote e fai di tutto per salire in sella. E poi quella mancanza che senti quando ti è impossibile uscire, quel vuoto che senti quando, per qualche motivo, rimani qualche mese o qualche anno senza la tua moto.






Dedicato a tutti coloro che 
vivono la propria moto,
con il sole, con il vento
ed anche con la neve.
A chi l'ha sognata fin da bambino.
A chi insieme a lei sogna di trascorrere
i momenti più belli della propria vita.
A chi ama le sfiammate dallo scarico.
A chi guarda il consumo delle spalle
(sulle gomme).
A chi "ogni motociclista è come un fratello...
e va salutato".
E a tutti i bikers che ci guardano da lassù,
che ci proteggono...
e che ora piegano per le vie del Paradiso.
E se tu che stai leggendo sei un motociclista
ascolta bene queste parole:


-non strafare per dimostrare qualcosa,
moriresti da stupido,
non rinnegare quel brivido di paura che ti dice
"stai esagerando"
Ascolta la tua moto, rispettala e 
non preoccuparti di arrivare dopo.
Ogni volta che sali in sella alla tua moto, accarezzala,
e promettile che la riporterai a casa intatta.
Solo chi sa togliere il gas quando serve
è degno di rispetto.
Tutti sappiamo tenere aperto
OLTRE OGNI LIMITE,
oltre ogni ragionevole dubbio,
ma solo quando saprai chiudere il polso
sarai un vero motociclista.
Fallo per chi aspetta a casa,
e fallo per i BIKERS che non ci sono più.
Ogni volta che chiudi il polso 
non saranno morti invano.
E tu, per un attimo, li hai onorati
e ringraziati.-

Sperando che queste parole
vengano sempre ricordate da ciascuno di noi,
perché la pista è fatta per correre,
LA STRADA NO !

LAMPS LAMPS