venerdì 14 marzo 2014

APERTURA STAGIONE

Quale potrebbe essere il miglior inizio della nuova stagione motociclistica?
Semplice, il motoraduno di Fossano!

Domenica 2 marzo, sveglia alle 8.00, colazione e preparazione e alle 9.00 si parte! Il cielo è clemente, nonostante la temperatura che non è certo quella primaverile. Infatti la mattina il termometro segna 6 gradi. Nessun problema per me, visto che ho comprato da poco i nuovi pantaloni tecnici imbottiti e la giacca è stata collaudata con temperature ben inferiori. Comunque si va. Da subito le strade sembrano deserte e fino a Casalgrasso non incrocio nemmeno l'ombra di una moto, tant'è che ho pensato di aver sbagliato giorno. Ma ad un certo punto, da dietro sento il rombo inconfondibile di una Harley, e poi altre due, e altre moto ancora, fino ad arrivare alla prima rotonda e contarne almeno una decina. A Racconigi la colonna di moto era diventata già un serpentone di una ventina di elementi e man mano che ci si avvicinava a Fossano si aggregavano altri motociclisti. E' stato bello sentirsi parte di qualcosa di grande, non ci si conosceva ma si sentiva nell'aria quella che viene chiamata "fratellanza bikers". Si camminava compatti in colonna, come se ci fosse qualcuno a dirigere il tutto, anche se questo qualcuno in realtà non c'era. Ma di sicuro questa è una cosa che ci differenzia dagli automobilisti, cioè sentirsi parte di una unità senza voler strafare, senza per forza voler superare a tutti i costi, perché vivere le due ruote vuol dire prima di tutto godersi la strada, ancor meglio se in compagnia.
Arrivati a Fossano la temperatura era già più mite, 12 gradi che sembravano molti di più.
Immaginavo di trovare casino, di trovare il centro di Fossano invaso da moto, in realtà ho trovato TUTTO FOSSANO invaso da moto. Ottima organizzazione della cittadina, con i volontari e i vigili che già all'ingresso del paese dirigevano il traffico, alle auto era stato vietato l'ingresso per agevolare i motociclisti, e a parte qualche residente, di macchine per il centro non se ne sono viste.
Le vie intorno al centro erano invase da stand e bancarelle di ogni tipo, la zona food era ben organizzata con panche e un tendone per poter mangiare al coperto.
Rombo di motori, qualche burn-out e il classico odore delle gomme bruciate.
Dopo la colazione a base di focaccia, birra e caffè, dopo qualche giro per gli stand, è stata la volta della benedizione da parte di Don Mario, meglio conosciuto come DON BIKER, che come ogni anno ha benedetto le moto e i motociclisti, ha ricordato e pregato per le vittime della strada e ci ha esortato a coltivare la nostra passione con il casco allacciato e il cervello collegato.
Finita la benedizione le moto han cominciato a lasciare il piazzale, che man mano si è svuotato.
Si torna a casa, godendosi la strada e il sole.  

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